
(frame da video del NYT) Nel fermo-immagine ambulanze colpite a Gaza con le luci d'emergenza accese. ANSA/frame da video del NYT ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK
Nel cuore della Striscia di Gaza, laddove la polvere si mescola al sangue e il cielo si fa muto testimone dell’ingiustizia, si è consumato un crimine che la coscienza umana non può eludere. Il 23 marzo, nei pressi di Rafah, quindici soccorritori palestinesi — paramedici della Mezzaluna Rossa, membri della Protezione Civile e un funzionario delle Nazioni Unite — sono stati falciati dal fuoco delle Israel Defense Forces — le Forze Armate Israeliane — mentre tentavano di adempiere al compito più sacro: salvare vite.
Ambulanze e mezzi di emergenza, chiaramente contrassegnati, avanzavano con le luci attivate verso una zona colpita da bombardamenti. Ma il soccorso si è tramutato in martirio. Le immagini, recuperate dal cellulare di una delle vittime e autenticate da un’indagine del New York Times, mostrano l’ultimo istante di vita di un paramedico: la sua voce sussurra la shahāda, la professione di fede islamica, pochi attimi prima che l’inferno si scateni. La registrazione si interrompe bruscamente sotto il crepitare delle armi.
Nei giorni successivi, le autorità israeliane hanno tentato di giustificare l’operazione militare affermando che i veicoli si muovevano “in modo sospetto” e che a bordo potessero trovarsi miliziani armati. Tuttavia, le prove raccolte da diverse inchieste internazionali smentiscono in modo netto tale versione: i mezzi erano inequivocabilmente civili, e i loro occupanti avevano identificazioni mediche ufficiali.
Il responso delle autopsie, condotte tra il 1° e il 5 aprile, ha inferto il colpo finale alla narrazione difensiva. Le perizie, rese pubbliche da testate internazionali di primaria autorevolezza, attestano che le vittime sono state colpite alla testa e al torace da proiettili di precisione. Alcuni corpi mostravano segni di legature, suggerendo che alcuni soccorritori siano stati immobilizzati prima di essere uccisi: non dunque vittime collaterali, ma bersagli consapevoli.
La Mezzaluna Rossa Palestinese ha definito l’episodio “il più letale attacco contro operatori umanitari degli ultimi anni”. Le Nazioni Unite, da parte loro, hanno confermato che tutte le vittime risultano regolarmente registrate come personale umanitario, e non esiste alcuna evidenza del loro coinvolgimento in attività ostili.
In un contesto già segnato da oltre 50.000 vittime — gran parte donne e bambini — palestinesi negli ultimi 18 mesi, l’uccisione di soccorritori rappresenta un punto di non ritorno. Non si tratta più di una guerra convenzionale: siamo di fronte a un atto che rientra pienamente nella definizione di crimine contro l’umanità.
E non va dimenticato un dettaglio che spesso sfugge al dibattito mediatico: gran parte delle forze armate israeliane che conducono queste operazioni non discendono da Abramo secondo la carne, ma appartengono alla stirpe jafetica, identificata con i popoli ashkenaziti (cfr. Genesi 10:3). Oggi oltre l’80% della popolazione ebraica sono ashkenaziti, discendenti di Jafet e non di Sem. Quindi, non si tratta, dunque, di un conflitto interno al semitismo, ma di un’operazione bellica in cui gli Ebrei, figli di Jafet, si ergono in giudizio armato contro i figli di Sem.
Oggi, a distanza di settimane, mentre le prove si accumulano e le giustificazioni si sgretolano, resta una sola domanda: quanto dovrà ancora essere sacrificato prima che la giustizia alzi il capo?
Fonti:
– The Guardian, Autopsies of rescue workers killed in Gaza show gunshots to head and torso, 16 aprile 2025.
https://www.theguardian.com/world/2025/apr/16/autopsies-of-rescue-workers-killed-in-gaza-show-gunshots-to-head-and-torso
– The Guardian, The Gaza paramedic killings: a visual timeline, 3 aprile 2025.
https://www.theguardian.com/world/2025/apr/03/the-gaza-paramedic-killings-a-visual-timeline
– The Guardian, Phone footage appears to contradict Israeli account of killing of Gaza medics, 5 aprile 2025.
https://www.theguardian.com/world/2025/apr/05/phone-footage-appears-to-contradict-israeli-account-of-killing-of-gaza-paramedics
– Times of Israel, Report: Autopsies show some Gaza medics killed by IDF were shot in the head, 16 aprile 2025.
https://www.timesofisrael.com/report-autopsies-show-some-gaza-medics-killed-by-idf-in-march-were-shot-in-the-head
– New York Times (via PRCS Facebook), Video shows Palestinian medics under fire with ambulance lights flashing, 5 aprile 2025.
https://www.facebook.com/nytimes/posts/breaking-news-video-showed-that-before-15-aid-workers-were-killed-by-israeli-for/1052610570054739