Soros dietro i disordini in Ungheria?
Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha tenuto ieri un tradizionale discorso alla nazione in cui ha difeso la propria posizione di neutralità sulla guerra in Ucraina. Ha ulteriormente ribadito la propria contrarietà alla fornitura di armi all’Ucraina e all’inasprimento delle sanzioni contro la Russia chiedendo anche agli altri Paesi europei di fare lo stesso. Secondo Orban, il comportamento della NATO e dell’UE è molto pericoloso perché rischia di fare degenerare seriamente il conflitto locale in una guerra su vasta scala. Ha, inoltre aggiunto:
Quando la Russia ha lanciato il suo attacco, l’Occidente non ha isolato il conflitto ma lo ha elevato a livello paneuropeo. La guerra in Ucraina non è un conflitto tra gli eserciti del bene e del male, ma tra due paesi slavi che combattono l’uno contro l’altro. Questa è la loro guerra, non la nostra. L’Ungheria è parte del mondo occidentale, un membro della NATO e dell’Unione Europea dove, a parte noi, tutti sostengono la guerra o almeno si comportano come loro.
Le posizioni dell’esecutivo ungherese guidato da Orban sul conflitto in Ucraina è da sempre molto distanti da quelle della NATO, dell’UE e del deep state di Washington. Il governo ungherese è noto per la sua politica estera indipendente, per il conservatorismo cristiano e per il sostegno all’etnia ungherese in Ucraina – tutte cose che vanno contro gli interessi del deep state di Washington.
In questo contesto – secondo noi -, vanno lette le inaudite violenze che si sono verificate la settimana scorsa a Budapest in occasione del “Day of Honor”. Violenze mirate e studiate che presuppongono una regia esterna. Gli aggressori avevano attaccato le vittime in branco con spray al peperoncino e manganelli telescopici, unicamente a causa delle proprie simpatie nazionaliste.
Il “Giorno dell’Onore” commemora una delle operazioni militari più sanguinose della Seconda Guerra Mondiale. L’11 febbraio 1945 nell’ambito della loro azione coordinata, le truppe tedesche e ungheresi circondate nel quartiere del Castello di Buda effettuarono un’offensiva con l’obiettivo di raggiungere la linea di tedesca attraverso le montagne di Buda in una direzione ovest. Parteciparono 14.000 tedeschi, 2.000 soldati ungheresi, 2.500 arcieri e civili, solo pochi di loro sopravvissero al tentativo di evasione.
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1. Antifa
A seguito di queste violenze la polizia ha arrestato quattro persone tra le quali vi sono anche un tedesco e una italiana. Hanno detto che il quartier generale della polizia di Budapest sta indagando sulla violenza armata contro un membro della comunità, aggressione con un’arma, violenza di gruppo, lesioni personali gravi e altri crimini per gli attacchi ai presunti partecipanti all’evento “Day of Honor” in varie località a Budapest. Durante l’arresto sono stati sequestrati pure armi riconducibili ad antifa il movimento di estrema sinistra finanziato da G. Soros.
Il coinvolgimento di esponenti di antifa, estremisti di sinistra, di altri paesi europei presenti a Budapest fa pensare. Alcuni nomi su tutti sono quelli dei tedeschi Schroeter Mortiz, Christian Leopold e Clara Judith Wittkugel.
Da recenti risvolti di interscambio di informazioni tra la stampa ungherese e tedesca, emerge anche il nome della militante antifascista italiana coinvolta; si tratta di Ilaria Salis, nata a Milano il 17.06.1984.
2. L’aggredito e la “banda” di aggressori
L’uomo aggredito aggredito da dietro a colpi di martello e spranga si chiama László Dudog, e sarebbe un noto musicista in Ungheria. La banda l’ha aggredito senza alcun motivo e senza alcuna pietà dopo averlo pedinato. La testa di László Dudog è stata gravemente fracassata dagli aggressori. Lui e il suo amico stavano rientrando a casa dalla commemorazione del “Giorno dell’Onore” quando sono stati attaccati. A fianco le foto di com’è stato ridotto dopo il pestaggio. László Dudog, è vivo solo per miracolo. [QUI]
3. Sono molti gli interrogativi su questa vicenda:
- Chi sono realmente questi ragazzi?
- Sono solo una banda? Manovrati da chi?
- Chi è davvero la milanese Ilaria Salis e che ci faceva in Ungheria? Di certo non era andata in vacanza.
- Salis è un cognome di origine ebraica e questo potrebbe non significare nulla, ma cosa ci faceva in Ungheria con una banda di tedeschi legati ad “Antifa”? Dove li ha conosciuti?
- E perché andava in giro a prendere a martellate le persone?
4. Un quotidiano ungherese scrive:
«Il primo incidente è avvenuto giovedì, nel centro di piazza Fővám, dove tre cittadini polacchi arrivati quel giorno a Budapest sono stati aggrediti da una banda di sette o otto persone: li hanno investiti e poi hanno iniziato a colpirli con vipere e altri strumenti. L’aggressione è durata solo un minuto, al termine del quale i membri del gruppo si sono dati alla fuga.
Due delle tre vittime hanno riportato ferite gravi e fratturate. L’atrocità successiva è avvenuta il giorno successivo, 10 febbraio, quando un ungherese è stato attaccato alle spalle a Gazdagrét , anche lui con una vipera e altri strumenti.
Béla Nyerges, capo del dipartimento investigativo della questura di Budapest, ha dichiarato lunedì che è diventato evidente che si trattava dei primi elementi di una serie , motivo per cui hanno formato una squadra investigativa di quattro persone.
Lo stesso giorno, nelle ore serali, si sono verificati altri attacchi: un partito ungherese è stato aggredito in Bank Street nel Distretto V, e un gruppo tedesco nel Distretto I.
Dalle indagini è emerso che gli aggressori hanno seguito a lungo ciascuna vittima, alcune delle quali hanno viaggiato con i mezzi pubblici, con diversi trasbordi. C’è stato anche un caso in cui 11 persone hanno seguito qualcuno, ma all’attacco hanno preso parte 8 persone. Béla Nyerges ritiene che possano esserci fino a 15 autori che hanno commesso i crimini in varie formazioni. Secondo Magyar Jelen, l’attacco in piazza Széll Kálmán potrebbe essere stato commesso da radicali di estrema destra. “L’Esercito Fuorilegge ha lanciato un attacco contro due covi antifascisti, uno a Széll Kálmán tér, l’altro ai piedi del Castello”, hanno scritto.
Lo sfondo dell’attentato è che nel fine settimana migliaia di neonazisti si sono riuniti per la “Giornata dell’Onore” a Budapest, ricorda la Bild . Per questo motivo i cittadini tedeschi e italiani coinvolti negli attentati sono venuti in Ungheria proprio per dare la caccia ai passanti che credevano neonazisti. Agli attentati potrebbero aver preso parte due ventenni tedesche, Clara W. e Anna M., un uomo di 29 anni, Tobias E., e l’italiana Ilaria S., 38 anni. , appartengono tutti al movimento di estrema sinistra». [QUI]
Infine, ci chiediamo se per casopossa esservi un collegamento tra i gruppi “Antifa” in Germania e questa banda. Perché se così fosse, ci chiediamo pure se siano vere le voci bene informate che da qualche giorno stanno circolando tra i palazzi di Budapest secondo cui G. Soros vorrebbe rovesciare l’attuale governo. Non lo sappiamo, ma se così fosse non ne saremmo sorpresi, perché lo scontro globale per il controllo del pianeta, passa anche per l’Ungheria.