Hamas nelle profezie bibliche?
© by Filippo Chinnici
La ragione di questo articolo non è parlare della storia di Hamas, né del conflitto in corso. Si trovano già abbondanti notizie sulla rete internet e se ne parla anche nei nostri canali telegram.
Per rispondere alla domanda posta nel titolo dell’articolo, dobbiamo prima capire il significato della parola «Hamas» per poi vedere se e quale segreto potrebbe nascondersi dietro questa parola.
Contenuti
1. Cos’è Hamas
Hamas è l’acronimo di Ḥarakat al-Muqāwama al-Islāmiyya (in arabo حركة المقاومة الاسلامية ) che significa semplicemente «Movimento Islamico di Resistenza».
Poi in arabo la parola «Hamas» ( حماس ) significa «entusiasmo, zelo, spirito combattente». Ora, poiché abbiamo imparato che nulla è mai come sembra e poiché sappiamo che:
- Hamas fu finanziata da Israele negli anni Ottanta per indebolire l’OLP e togliere così dalla scena politica l’odiato Arafat [QUI] e
- Alcune componenti delle forze armate israeliane erano coinvolte nell’attacco di Hamas contro la popolazione ebraica [QUI]
ho iniziato a pormi delle domande. Considerato che Hamas è un’opposizione controllata dal Mossad e poiché le agenzie di intelligence hanno l’abitudine di nascondere dei messaggi dietro ai messaggi di facciata, secondo un principio consolidato nell’esoterismo di cui massonerie e servizi di intelligence sono impregnate, mi sono chiesto: cosa si nasconde dietro la parola «Hamas»? Ne parlo nel prossimo paragrafo.
2. Il segreto nascosto dietro la parola «Hamas»
Ebbene, bisogna sapere che nella lingua ebraica esiste una parola la cui pronuncia ha un suono che si avvicina molto a quello arabo di «Hamas» ( حماس ). Si tratta di un verbo che, “guarda caso” ha un significato diametralmente opposto a quello arabo. Mi riferisco nello specifico ad חָמַס , che significa «trattare con violenza, ferire», e il suo sostantivo corrispondente che significa «violenza, ingiustizia».
Questi significati sembrano adattarsi bene alle caratteristiche del gruppo militante “islamico”, per cui mi sono chiesto: «Vuoi vedere che dietro la creazione di questo acronimo vi è lo zampino del Mossad?».
Mi si consenta a questo punto di congetturare che il sionismo aschenazita e la massoneria ebraica si stiano facendo beffe del mondo utilizzando dei fanatici islamici come manovalanza attraverso la violenza in modo da portare avanti i loro piani. E per farlo non esitano a creare una serie di “false flag” contro la nazione di Israele che essi stessi hanno creato, secondo il principio esoterico/massonico mutuato dalla legge della dinamica: Azione —> Reazione —> Soluzione.
Quindi, prima si crea il problema, poi si attende la reazione e infine si offre la soluzione che diversamente senza quel determinato problema nessuno avrebbe mai accolto.
Ora, come arrivare a un accordo di pace globale se prima non si produce un problema globale, magari creando un forte conflitto? E quale territorio del mondo è l’ago della bilancia degli equilibri mondiali se non Israele e il Medio Oriente? L’attuale conflitto se si prolunga e si aggrava potrebbe portarci a questo perché le élite globaliste (multipolari o unipolari, poco cambia) attendono la reazione dei popoli e infine si potrà siglare proprio un accordo di pace (Da 9:27) durante il quale l’uomo del peccato e il figlio della perdizione farà ricostruire il tempio ebraico di Gerusalemme (2 Te 2:4).
3. Hamas nella Bibbia
È interessante notare che sia verbo che sostantivo ricorrono diverse volte nelle Scritture ebraiche dell’Antico Testamento. Vediamone alcuni.
A. Genesi 6:11-13
Or la terra era corrotta davanti a Dio; la terra era piena di violenza [Hamas]. Dio guardò la terra; ed ecco, era corrotta, poiché tutti erano diventati corrotti sulla terra. Allora Dio disse a Noè: «Nei miei decreti, la fine di ogni essere vivente è giunta poiché la terra, a causa degli uomini, è piena di violenza [Hamas]; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra.
B. Genesi 16:5
Sarai disse ad Abramo: «L’offesa [Hamas] fatta a me ricada su di te! Io ti ho dato la mia serva in seno e, da quando si è accorta d’essere incinta, mi guarda con disprezzo. Il SIGNORE sia giudice fra me e te».
C. Genesi 49:5
Simeone e Levi sono fratelli: le loro spade sono strumenti di violenza [Hamas].
D. Salmo 7:16
La sua perversità ritornerà sul suo stesso capo, e la sua violenza [Hamas] gli cadrà sulla sommità del capo.
E. Salmo 140:1
Liberami, o Eterno, dagli uomini malvagi; proteggimi dagli uomini violenti [Hamas]
4. Profezie bibliche su Gaza e il Medio Oriente
Il capitolo 25 del profeta Geremia contiene, secondo me, una delle profezie più interessanti di cui dovreste prendere nota. Essa annuncia il giudizio di Dio su tutte le nazioni della terra, incluse Israele e Babilonia che Dio ha usato contro Israele stesso al punto che il suo re, Nabucodonosor, viene chiamato «servitore di Dio» in quanto agente nelle Sue mani (Gr 25:9).
A. La coppa dell’ira di Dio in Geremia e Apocalisse
La metafora principale che troviamo in Geremia 25:15-27 è «la coppa dell’ira» che il Signore, Yahweh, porge a tutte le nazioni. Il suo contenuto è una sentenza d’ira, distruzione e devastazione provenienti dalla mano di Dio e consegnata dal profeta Geremia. Una coppa che le nazioni non possono evitare e sono costrette a bere. L’espressione «coppa dell’ira» (Gr 25:15) richiama direttamente al libro dell’Apocalisse:
Seguì un terzo angelo, dicendo a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, egli pure berrà il vino dell’ira di Dio versato puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello» (Ap 19:9, 10)
Poi udii una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: “Andate e versate sulla terra le sette coppe dell’ira di Dio” (Ap 16:1)
Poi uno dei sette angeli che avevano le sette coppe venne e mi parlò, dicendo: “Vieni, io ti mostrerò il giudizio della grande prostituta, che siede su molte acque (Ap 17:1)
Rimando lo studio di questi brani a quando, se Dio vorrà, scriverò un libro su queste tematiche, per ritornare al capitolo 25 di Geremia. Ebbene, in Geremia 25 notiamo che alla fine il profeta ubbidisce al Signore e porge la coppa dell’ira di Dio alle nazioni. Queste vengono enumerate in modo dettagliato e tra di esse troviamo proprio Gerusalemme in pole position, seguita dalle città di Giuda con i governanti, e poi tutti i paesi limitrofi in tutte le direzioni partendo dall’Egitto fino a Gaza (Gr 25:20) per poi concludere con Babilonia e i territori del nord che coincidono con l’attuale Ucraina, Turchia, Russia (Gr 25:26).
Insomma, la profezia di Gerusalemme – che ha un duplice adempimento profetico di cui l’ultimo deve ancora adempiersi -, ci parla di un Medio Oriente che sarà infiammato. E questo ancor prima del così detto conflitto di Harmagheddon.
B. Gaza e la Palestina
Sempre in Geremia 25, nei versetti 20 e 21, troviamo elencati alcuni nomi precisi:
- Ascalon,
- Gaza,
- Ecron,
- Asdod,
- Edom,
- Moab.
Queste costituivano le principali città dei Filistei che allora occuparono proprio quel pezzetto di terra che coincide con l’attuale Palestina e che attualmente sono sotto il controllo di Israele. Pertanto, è possibile che in un prossimo futuro i palestinesi possano nuovamente controllare queste aree come allora, magari a seguito di un accordo di pace? Non possiamo dirlo, ma non possiamo non pensarlo (1Te 5:3). In ogni caso, prima dovrà abbattersi un giudizio di Dio.
Così parla il SIGNORE: «Per tre misfatti di Gaza, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza, perché hanno deportato intere popolazioni per metterle in mano a Edom. Io manderò dentro le mura di Gaza un fuoco che ne divorerà i palazzi; annienterò ogni abitante di Asdod e colui che tiene lo scettro ad Ascalon; rivolgerò la mano contro Ecron e il resto dei Filistei perirà», dice Dio, il SIGNORE (Amos 1:6-8)
Per qualcuno sarà forse una casualità, ma guardate cos’è accaduto ai palazzi di Hamas a Gaza nei giorni scorsi. Essi sono stati tutti rasi al suolo e ridotti in macerie dai bombardamenti israeliani.
5. Una buona notizia
In mezzo a questo quadro tetro, vi è però una buona notizia. E la troviamo nel capitolo 60 del profeta Isaia dove si parla ancora di Hamas per presentarci l’epoca futura che avremo dopo il ritorno sulla terra del Signore Gesù Cristo:
Non si udrà più parlare di violenza [Hamas] nel tuo paese, di devastazione e di rovina entro i tuoi confini; ma chiamerai le tue mura: Salvezza, e le tue porte: Lode. Non più il sole sarà la tua luce, nel giorno; e non più la luna t’illuminerà con il suo chiarore; ma il SIGNORE sarà la tua luce perenne, il tuo Dio sarà la tua gloria. Il tuo sole non tramonterà più, la tua luna non si oscurerà più; poiché il SIGNORE sarà la tua luce perenne, i giorni del tuo lutto saranno finiti (Is 60:18-20)
In questi giorni siamo rimasti fortemente turbati dalle immagini che ci stanno giungendo da questi territori. I nostri cuori sono spezzati e ci sentiamo impotenti. Non ci rimane che pregare per chi governa (1Ti 2:1-3) e per la pace di Gerusalemme (Sl 122:6). Però, verrà il giorno quando Gesù Cristo in persona tornerà sulla terra per afferrare i sopravvissuti della grande tribolazione che gli appartengono sulle nuvole [QUI], al suono dell’ultima tromba (Mt 24:30, 31; 1Co 15:52) quando il regno passerà al nostro Signore e al suo Cristo (Ap 11:15) e instaurare sulla terra il suo regno di mille anni prima che dal Cielo discenda la «Gerusalemme Celeste» (Gal. 4:25, 26) come «Nuova Gerusalemme» (Ap. 21:1-4, 10) e Dio creerà nuovi cieli e nuova terra nei quali abita la giustizia (2P 3:13).
Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, [ossia l’incontro di 1Tessalonicesi 4:17] vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del Signore fosse già presente. Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio. (2 Tessalonicesi 2:1-4)
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Secondo Padre Livio di Radio Maria l’antiCristo potrebbe essere Zio Vladimir. Ascoltando, per quanto possibile resistere in ascolto, le sue analisi, basate sulla nostra carta igienica mainstream, vedono Putin che invade Roma e sostituisce il Papa con un Pope. Personalmente penso che in caso di guerra l’Italia durerà i 3 o 4 minuti necessari per l’arrivo dei missili sulle 120 basi USA in Italia.
Buongiorno chiedo cortesemente se c’è la possibilità di essere riammesso ai commenti nella chat dei gruppi telegram ero stato espulso tempo fa dai gruppi per commenti inappropriati vorrei chiedere scusa e se possibile essere reinserito nei gruppi ed avere la possibilità di condividere i miei commenti con voi. Verde Sebastiano Grazie per la vostra risposta qualunque essa sarà.