21 Novembre 2024
by Filippo

Sull’attentato terroristico in Turchia molto oculatamente è stato congetturato che la matrice possa essere la CIA e le cause siano da ricercare alle recenti distanze che Tarep Erdoğan ha preso dalla NATO. Distanze che sono sfociate nel veto all’ingresso di Svezia e Finlandia così come pure all’apertura al BRICS e alla collaborazione con Putin nella distribuzione di grano nei paesi africani. [QUI]

Mi trovo parzialmente d’accordo con questa lettura sia sulla regia che sulla reale motivazione. In realtà, la storia stessa di Erdoğan è ingarbugliata ed è fatta di continui tradimenti. Contrariamente a quello che si pensa, Erdoğan ha più nemici che amici, e il motivo per cui ancora è vivo lo si deve al fatto che egli gioca un ruolo geopolticamente molto importante in questa fase della storia, motivo per cui continua a giocare su più tavoli.

Gli autori dell’attentato

Gli autori materiali secondo me sono cittadini turchi ma la regia è da ricercare nelle zone di Tel Aviv piuttosto che a Washignton che può avere avuto tutt’al più un ruolo di supporto. È pacifico che entrambi rispondono agli stessi interessi e poteri sovranazionali. Questa congettura si basa sulla considerazione della: tipologia, location e tempistica dell’attentato. Ma attenzione, però, Erdoğan ha tradito spesso pure Putin e la Russia, per non parlare dei suoi problemi con Siria e Grecia per cui la regia può essere pure russa proprio in questa fase che egli è vicino a Putin.

Tipologia

Intanto dalle prime immagini rese pubbliche e pubblicate su telegram [QUI] più l’ultima foto della sospetta terrorista che sarebbe una donna, mi fa pensare che vi sia un coinvolgimento più del Mossad che della CIA, le cui infiltrazioni sul territorio turco sono più radicate ed efficaci di quelli della CIA. Tuttavia, lo ripeto, non escludo che dietro possano esservi pure i servizi russi. Ad ogni modo, a prescindere dalle regie, gli autori materiali dell’attentato sono, sempre secondo le mie congetture, proprio cittadini turchi o comunque residenti che conoscono molto bene il territorio, né credo che questa donna abbia agito da sola.

Location e tempistica

L’attentato è stato fatto a Istiklal Caddesi un posto che conosco molto bene. Si tratta di una popolare arteria fiancheggiata da negozi e ristoranti che conduce all’iconica piazza Taksim. Ed è stato scelto di proposito la domenica in un orario quando i ristoranti sono affollati. Un altro motivo che mi fa ipotizzare più una regia più Mossad che CIA, sebbene le due agenzie possano aver lavorato insieme.

Le ragioni dell’attentato

È da tempo che Tarep Erdoğan è mal sofferto dal deep state di Washington e Tel Aviv per una serie di ragioni che spiegare qui, hic et nunc, sarebbe complesso e richiederebbe tempo che non ho perché è qualcosa che arriva da molto lontano e dovremmo partire almeno dal 1980 e chi conosce la storia di quel Paese sa già a cosa mi riferisco, incluso il colpo di Stato (vero o presunto) ai suoi danni. Solo negli ultimi anni Erdoğan pare abbia fatto un patto segreto con la Merkel sui migranti secondo le rivelazioni primo ministro ungherese Victor Orban, le continue provocazioni turche a Grecia e Siria, una volta strizza l’occhio a Putin e poi lo tradisce a lo strizza alla NATO. Ci sarebbe da scrivere un libro solo sulle inteperanze del sultano turco che nel frattempo ha accresciuto il numero dei suoi nemici. Vi è però una questione di cui si parla poco e che secondo me è invece la più importante, e, cioè, la questione energetica.

La questione energetica

Quando parliamo di energia, sappiamo già che parliamo di determinate élite il cui “potere” travalica, per certi aspetti, quello di singole nazioni. Nel 2018 la Marina Militare Turca bloccò una nave dell’Eni in viaggio verso Cipro che trasportava una piattaforma per la trivellazione. E solo poche settimane fa Tarep Erdoğan ha annunciato l’intenzione di trasformare la Turchia in un hub internazionale del gas dove si formeranno i prezzi del carburante. Questa notizia lanciata dall’Agenzia di stampa turca Anadolu [QUI] e passata un po’ in sordina è invece, secondo me, la chiave per capire l’attentato di oggi. In sostanza, Putin ha proposto la creazione di un hub del gas in Turchia che gestirà le forniture di combustibile russo all’Europa e, attenzione, sarà la Turchia a determinarne i prezzi. Naturalmente, Erdoğan non poteva non accettare un’offerta così vantaggiosa, e si è detto subito pronto a collaborare su qualsiasi questione legata ai gasdotti e al gas naturale liquefatto (GNL); anzi si è sunito attivato pe rnegoziare con molti Stati dell’Asia centrale e del Mediterraneo. Putin ha spiegato questa proposta con il fatto che “lavorare direttamente con i partner europei è molto difficile”. Si capisce, quindi, il ruolo strategico della Turchia. Non solo, ma Erdoğan ha pure accelerato i preparativi per l’avvio della produzione di gas dal suo giacimento di Sakarya nel Mar Nero.

Alla luce di questi fatti, quindi, la sensazione che dietro quest’attentato vi sia la mano di Mossad e CIA (eterodirette da Rothschild, Rockefeller e company) per impedire questo progetto è forte. Insomma, per spiegare le vicende complesse in modo ancora più semplice di come non stia già facendo a mia nonna: I mandanti dell’attentato di oggi in Turchia sono gli stessi del sabotaggio dell’oleodotto Nord Stream. [QUI]

Qualora queste congetture si rivelassero corrette e volete la mia opinione, sono persuaso che Putin abbia teso una bella trappola a Erdoğan con cui ha un conto in sospeso da tempo al di là dei sorrisi e degli abbracci di circostanza. E non mi riferisco solo all’abbattimento dei caccia russi e conseguente morte dei piloti. Non escludo che la proposta vantaggiosa a Erdoğan sia la classica polpetta avvelenata perché obbliga l’élite aschenazita a fare un certo lavoro. Putin ne sarebbe contento e la colpa ricadrebbe sul deep state con sede a Tel Aviv e Washington. Però, a questo punto entriamo in dinamiche molto complesse e nei quali non voglio avventurami.

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